mercoledì 27 febbraio 2013

Benvenuto nel Lies

True Lies
Trama: Non ci sono più i film di una volta, signora spia

Ogni tanto un uomo si alza e l'unica cosa che ha voglia di fare è vedere questo sguardo qui:
Altro che sguardling signori miei, altro che. Ma poi la smascellata finale? Che uomo tutto d'un pezzo, e lo so io che pezzo.
Swarzy se ci pensi bene ha avuto almeno tre vite, la prima è quella del mangiastrudel culturista, ottimamente riassunta in questo documentario, poi c'è stata quella che tutti conosciamo, l'attore action, e scusate ma io penso che tra tutti lui sia il migliore, al pari forse solo a Bruce Willis, perché ha dalla sua una dote fondamentale, l'autoironia e ovviamente il fatto che pur non facendo né karatè né taikendò nè burràgo o qualche altra arte marziale lui spacca i culi con la sola imposizione dei bicipiti. Non deve fare le spaccate alla Van Damme o mettersi le bandana rosse alla Sly, lui basta che sta fermo e l'altro muore. 
La terza vita di Swarzy è ovviamente quella del Governattore della California. Pensa se diventava presidente, alto che Obama, altro che. Se diventava presidente a prendere Osama ci andava lui personalmente come quando prendeva i Predator e li schiacciava come moscerini fastidiosi, altro che.
Ora Swarzy è tornato al cinema, alla chetichella dei Botaxebol e poi di nuovo protagonista al cinema con The Last Stand (non vorrete che vado a vederlo davvero al cinema, mo' non esageriamo...).
Io però Swarzy lo vorrei come zio, gli monterei un'altalena sul braccio e mi divertirei un mondo. Oppure anche solo come soprammobile a casa, con un coprilume in testa lo metterei lì. Mi sta un sacco simpatico.
E infatti è l'unico che ha fatto commedia decenti o addirittura più che decenti.
Infatti ditemi voi chi altri poteva fare True Lies, un film che, invecchiato BENISSIMO come mi è capitato di commentweettare con il 400calcista Darth Von Trier, amico di lunga data nella vita finta fuori dalla bloggosfera - peraltro nessuno dei due sapeva che dietro le mentite spoglie dell'altro si nascondessero due indomiti supereroi della critica cinematografica, ed è subito bromance -  be' insomma True Lies gran vecchione proprio come il suo protagonista.
Ridere e mani sudate allo stesso livello, cavallo contro moto, tutta la parte di distruzione psicologica di Bill PAxton alti livelli di commedia americana e il mitra che spara da solo, ma ce ne sarebbero un centinaio di scene "mitiche". Una cosa che solo uno come Cameron poteva fare senza cadere o nel ridicolo nell'inserire le battute mentre uno spara; tipo quanto suona male in Speed Keanu che dice "ha perso la testa", la battuta da action hero funziona solo se sai che alla fine lancerai il terrorista appeso ad un missile, solo se sei sicuro abbastanza di te da sapere che a fine film tu sarai pieno di graffi e furiggine, ma quell'altro sarà morto, solo allora puoi permetterti di fare la battuta! Troppo facile farla dopo che il cattivo è già morto. Tu la battuta da action hero vero la devi fare PRIMA, quando sei ammanettato e quello tiene una pistola puntata alla tempia di tua moglie. 
E che moglie. Jamie Lee. 
Ogni tanto un uomo ha un'unica cosa che ha voglia di fare e poi si alza.
Non mandateli in pensione, gli addetti al culturismo! Gran film True Lies, grandi livelli di miticismo, ai livelli di mitico quasi quanto Total Recall.
E quello sguardo... E lo rifà! lo rifà!!

Nessun commento:

Posta un commento