lunedì 2 luglio 2012

VIVA LA RESURRETION!

Juan of the dead
Trama: 28 Havana dopo

Lo spasso. Anche a Cuba lo sanno fare!
Dai, chi ci avrebbe mai pensato? Un film di zombi cubano, e in più divertente e dignitosissimo (sia per effetti speciali che regia, ha le sue ingenuita, ma si fanno perdonare alla grande). Era tanto che non vedevo un bel film di zombi intercontinentale... avevamo fatto la mappa qui, ora si aggiunge anche Cuba.
Ci sono le macchine cromate cubane, c'è il comunismo cubano, ci sono i sigari e c'è il rum, c'è il Che, c'è l'Havana e le musichine dei Buena Vista (se quelli non erano zombi ditemi voi chi), insomma c'è la Cuba da cartolina, ma è ua cartolina tutta piena zeppa di zombi! Chiariamo subito: Juan of the dead è Shaun of the dead, ma sudamericano, non fa paura, fa ridere.
Ci sono questi due perdigiorno fankazzisti (assolutamente perfetti! Lo smilzo e il gordo, due tizi che fossero stati Pippo Franco e Alvaro Vitali non avremmo fatto una piega) che, appunto, perdono tutto tutto il giorno a non fare un bel nulla di niente, se ne stanno in panciolle e in pancione. 
Poi un giorno, l'outbreak. In TV dicono che i malditos yankee hanno infiltrato nell'isola gli anarcoinsurrezionalisti! Cavron! Quindi divertentissimi gli epiteti che vengono dati agli zombi, e anche quando, vedendo la città dall'alto del loro terrazzino, e trovandosi di fronte un'orda di gente che deambula trascinandosi, i due si ritrovano a pensare "vabbè, niente di diverso rispetto a prima"... oltre a fare ragionamenti lucidissimi come questo:

Come da tradizione, l'occasione fa l'uomo uccisore di zombi, di necessità virtù, gira che ti rigira: i due mettono su un'attività professionale: squadra di pulizia zombesca, uccidono i tui cari zombati, prezzo aggiuntivo se vuoi che portano via il cadavere.
Insomma una zombie-comedy delle migliori (oltra al già citato Shaun of the dead ci metterei Fido, Dead Snow e Dance of the dead).
Questo il manipolo di eroi che salverà Cuba dall'invasione zombesca:
Spassoso. Come anche la locandina che potrebbe diventare una nuova bandiera da sventolare al concerto del Primo Mangio:
Basta la victoria, Siempre!

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