giovedì 4 agosto 2011

Los Juegos Divertidos

Secuestrados
Trama: La segregada familia

Succede anche nelle migliori famiglie spagnole - quelle tanto bambagiche e ricche che le maggiori preoccupazioni sono un rimasuglio di cibo rimasto incastrato tra i denti, lasciar usicre la figlia diciotenne o no, controllare che i traslocatori non facciano danni quando portano i mille mobili nella casa nuova (cose vere) - che una sera arrivano tre sconosciuti col passamontagna e inizia l'INFERNO. Nella locandina (quella un po' più ufficiale ma che mi piaceva un po' di meno):
c'è un rimando chiaro e tondo a(i due) Funny Games di Haneke - quel "Hugar dulce hugar" - che è (sono) a tutti gli effetti lo zenith del film di tortura ai danni di famiglia da parte di gente violenta. Ma di esempi ce ne sono eccome (pensa tipo a The Strangers, per dire). Il rimando però non è del tutto esatto, mentre infatti in Funny Games ed epigoni l'ultra-violenza è, appunto, "solo un gioco", messa in scena non per rapina ma per il gusto stesso di vedere la gente piangere e urlare, in Secuestratos la spirale di violenza è innescata da una banale rapina, e i tre rapinatori sono i classici tre rapinatori, c'è il capo, riflessivo e pragmatico, c'è il pazzo, violento e assassino e c'è il ragazzetto, un po' buono e lì solo per disperazione. Ma questo è il solo dato di cui si può discutere, perché il film è potentissimo, violentissimo (astenersi deboli di cuore o gente che si impressiona anche solo a leggere di una rapina sul giornale), spietato e coraggioso, insaomma, bello. Certo, ho l'impressione che il pubblico si dividerà in due: da una parte chi griderà all'"indulgenza! indulgenza!", il regista infatti si scatena nel rappresentare ad ogni scena una botta di violenza peggiore della precedente, dall'altra chi (insieme a me) apprezzerà la scelta per nulla scontata di non mettere in piedi una "famiglia di paglia" che prima subisce e dopo si vendica. 
La questione è: "puoi davvero immaginare come reagiresti tu se ti succedesse una cosa del genere?". La risposta (nonostante i mille film visti) è NO. Davvero, non puoi sapere se sequestrato da tre sconosciuti con le pistole e i coltelli diventeresti una bambola di pezza nelle loro mani o se tenteresti la fuga o se cercheresti di sopraffarli. Non puoi. E a dire il vero sono un po' le cose che non vorresti mai scoprire. Di certo siamo abituati troppo ai film di vendetta americana, dove le ragazze prima vengono massacrate e poi evirano i loro massacratori. Ma si sa che gli americani in quanto a realismo...
Ora, non voglio spoilerare, ma il finale di questo film, che a molti sembrerà la cosa più cattiva, spietata, inaudita che si potesse immaginare deve essere invece visto come un atto di pietà che il regista regala alla famiglia. 
L'utilizzo di due tecniche vecchie come il mondo (gli incessanti e LUNGHISSIMI piani sequenza (il film è quasi un intero piano sequenza... non proprio, ma quasi, diciamo che il più breve dura almeno otto minuti...) e lo split screen (lo schermo che si divide in due regalandoci due angolazioni della stessa scena) servono a farci vivere il dramma in maniera più viva.
E, inevitabilmente, magari per il fatto che gli spagnoli sono un po' cugini, penso che questo film non solo non uscirà MAI in Itaglia, ma più che altro, mi immagino che attori potrebbero interpretarlo, che regista potrebbe girarlo, e soprattutto, che produttore potrebbe pagarlo: non mi viene in mente NEANCHE un nome.
Recuperate questo film (incredibile che in questo mese dove non volevo impegni visivi sto inanellando solo bei film) e dopo tornate qui che ne parliamo.

2 commenti:

  1. ma possibile che è così difficile fare un buon ultraviolento in italia? O_o

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  2. impossibile. a volte mi chiedo, ma sono io che parto prevenuto? cioè se mi avessero fatto questo Secuestrados ma con attori italiani, mi sarebbe piaciuto? credo rimarrò col dubbio..

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