domenica 12 giugno 2011

Scem in Black

PAUL
Trama: E(lio). T.

Ho sbagliato. No, guarda ho sbagliato io. Errore mio. Mi prendo tutte le responsabilità. Ho visto PAUL in ITALIANO. Che cavolo m'ha detto il cervello non lo so, sono stato colto da un po' di pigrizia. E mi sono ROVINATO il film. E dire che lo sapevo, lo sapevo.
Ma io dico pure tu però, ELIO. Elio, tu sei tipo un baluardo di genialità italica, uno che dovrebbe essere messo nei libri di scuola, per i testi, per i giochi di parole, per le sopracciglia. Quindi uno ti ammira di default. E quindi questa tua scelta di doppiare 'sto film proprio non si capisce. Perché attenzione che la questione è complessa. Io non ho NULLA contro il celebrity doppiaggio per attirare gente al cinema. L'ha praticamente inventato la Disney e sono più le volte che fanno faville di quelle che non funzionano. Anche quando appioppano voci famose a personaggi in CGI ci sto: e ci sto perché almeno CHIAMANO DEGLI ATTORI. Ma perché invece in itaglia io devo sentirmi le voci dei calciatori? Perché la voce di Ilaria D'amico e di altri presentatori TV (che Frizzi/woody è l'eccezione che conferma quello che dice C&B)? Perché DJ Francesco? Perché Kung Fu Panda coll'accento di Fabio Volo? E qui? Duole dirlo, ma Elio fa un lavoro PESSIMO, e fa male due volte: una per il film e una per Elio. Quindi, Elio mio, siccome NON sei un attore, non cedere al vil denaro, non mettertici sul bersaglio, che poi va a finire che ti colpiscono. Va bene, hai fatto Beavis e Butt Head, ma insomma, erano altri paia di maniche, adesso mettersi a fare l'alieno Bauscia Milane'. NO.
Ma Elio, ed io che non l'ho visto in inglese - doppiato da Seth Rogen come natura crea - non siamo gli unici colpevoli: è proprio TUTTO l'impianto di traduzione e doppiaggio che DISTRUGGE il film. Accantoniamo per un attimo le scene - divertenti, nell'originale, suppongo - in cui due inglesi si ritrovano a parlare con due redneck americani e conseguente "misunderstanding" dialettale, però è proprio che vedendolo in italiano CAPISCI che - se non fosse bastata la pippardona pro-torrent della scorsa settimana - i film VANNO VISTI NELLA LORO LINGUA, e solo grazie al "recupero" si può fare senza dover andare nell'unico cinema di Roma dove fanno le versioni originali (e se ce n'è uno a Roma caput mundi, posso immaginare altrove). Il problema dell'italiano è che - esempio lampante in questo film - "cazzo" sarà sempre una parolaccia, che se ripetuta 20 volte in tre minuti, diventa ridondante e stancante e per niente divertente; "Fuck" - au contrair - ha diecimila sfumature. Insomma vedere il film, ma vederlo in INGLESE!
Quindi il film vederlo? Alla fine sì. PArla di questi due nerd fummettari che si "scontrano" con un alieno caciarone fugito dall'Area 51 e tutto il ridere che ne consegue. Certo, per fortuna io non sono un NERD, perché me li immagino i nerd tutti contenti nel riconoscere la musichetta del bar di Star Wars quando Pegg/Frost/Paul entrano nel ristorante, me li immagino tutti ridere quando i due vanno al Comic Con e parlano klingoniano, me li immagino in un brodo di giuggiole a cercare di indovinare "chi è quella che per tutto il film non si vede e vuole uccide l'alieno? Dài, è per forza una famosa per aver fatto qualcosa con gli alieni? Dai sarà la Principessa Leila! Dai per forza!" (E invece - accidenti! - la soluzione era così dannatamente ovvia!), me li immagino tutti sorridenti quando c'è la Paul (chiuso nell'Area 51 di Indiana Jones) che telefona a SPILBI e gli spiega che gli alieni guariscono con l'imposizione delle mani. Guarda, meno male che io non mi sono esaltato vedendo queste cose da SFIGATI!
Un film che nel suo "citazionismo alieno" riesce a divertire, che ha nei due protagonisti una coppia da amare (ma questo lo sapevamo, sin dai tempi di Shaun of the Dead), e che alla fine ha come unico punto un po' debole proprio Paul: un alieno "costruito" per essere un "fun characters" di rottura, ma che appare, appunto, scritto fin troppo "a tavolino" per rimanere impresso. Mi spiego: quando si scrive un personaggio bisognerebbe avere la naturalezza di farlo diventare un "cult" senza pensarci. Senza dirsi: "ora scrivo un personaggio cult". Ad esempio non è che io quando ho creato C&B...
Ecco la versione cinedesign del nostro amico Tom Whalen:
Attendiamo il prossimo incontro ravvicinato tra Nick Frost e gli alieni:

Nessun commento:

Posta un commento