sabato 7 maggio 2011

Latte e Sangue

Il collezionista
Trama: Ashley Judd scappa dall'assassino. Morgan Freeman riscopre usanze swahili.

Uno dice Ashley Judd e subito pensa Mommy Thriller! Ma, vi sembrerà impossibile, questo, che poteva essere un GRANDE Mommy Thriller, "liscia" completamente la maggior parte delle "regole del perfetto MT". Certo c'è Ashley:
il cui faccino da solo basta per fare metà MT, ma sono più gli elementi MT che NON ci sono di quelli che CI sono. Ok, c'è il Signor Ivo che sembra buono ma è cattivo:
ma non c'è il signor Tono che par cattivo invece è buono. NON ci sono gli Appesi, non c'è l'Eremita. Era un periodo, quel lontano 1997 dove primi in classifica festeggiavano gli Hanson con la loro Mmmmmmbop, Tony Blair vinceva le elezioni in Inghilterra, Lady Diana moriva e al cinema si erano scordati i fasti dei MT, tutti ancora a masticare Il silenzio degli innocenti, che aveva insegnato al mondo i significati delle parole "profiler" e "serial killer". E il problema de Il collezionista sta proprio lì: è così 1997. Non andrebbero MAI rivisti i film che ti erano piaciuti nel 1997, perché finisce che oggi non ti piacciono più.
Non è un MT perché, per fare l'esempio più eclatante, c'è, nel finale, odore di una GRANDIOSA Scena del Coltello, in cui Ashley, che ha invitato a cena il suo carnefice credendolo buono e se ne sta lì a tagliare le carote, con un coltello appunto, e quando lui inizia a dare segni di squilibrio ecco che il regista si trova di fronte ad un bivio, un bivio di fronte al quale tutti i registi si trovano almeno una volta nell'arco della loro carriera: COLTELLO o CAROTA? 
COLTELLO: Ashley Imperatrice che uccide l'assassino da cui già era fuggita una volta con "i suoi trucchi del kick boxing" oppure CAROTA: Ashley che cede e deve essere salvata da terzi? Ecco allore che la bruttura de Il collezionista si rivela tutta nella presenza ingombrante di Morgan Freemandela, che arriva a salvare l'Imperatrice col suo sguardo umano, la sua pelle di ebano con degli strani puntini in faccia, con il suo vocione profondo e soprattutto sparando usando un cartone di latte per non fare la fiammata:
Capite da voi che se l'UOMO salva la DONNA proprio nel momento in cui a lei dovrebbe spuntare il pisello (cioè nel senso emanciparsi dal suo ruolo di vittima designata e liberarsi definitivamente dai fantasmi dei ricordi della brutta esperienza uccidendo l'assassino con le sue proprie manine) ecco che il salvataggio di Morgan Freemandela ROVINA tutto il film, condannando Ashley a vent'anni di analisi e a dormire per sempre con la luce accesa. Morgan Freemandela è l'elemento che affossa il film in una copia distratta de Il silenzio con pochissime spuzzatine - oltre che di latte - di MT. Mai rivedere i film che ti erano piaciuti nel 1997. Mai.

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