mercoledì 28 luglio 2010

C'avete proprio la faccia come il cuoio

Texas Chainsaw Massacre – Non aprite quella porta (2003)

Trama: il povero piccolo Leatherface uccide tutti. Ma un motivo c'è: lui, animo dolce, voleva fare lo stilista. Purtroppo alcune controversie della vita, i soliti raccomandati, e una famiglia alle spalle non troppo illuminata, lo costrinsero a diventare macellatore di maiali. Però si sa le passioni, alla fine, vincono... poi che si usi pelle umana o seta pregiata, che differenza vuoi che faccia?

Ne parlavamo qui e qua. di inutilissimi remake horror. Negli ultimi anni, dio santo, li hanno fatti tutti. Tutti.
Continuando la lista: The fog celo, La città verrà distrutta all'alba celo, L'ultima casa a sinistra celo, the amityville horror celo, Prom night celo, le colline hanno gli occhi celo... insomma tutti! roba che si stanno sempre più avvicinando ai rifacimenti di film recenti, praticamente tra poco fanno il remake del remake. Tipo la seconda ristampa di Dylan Dog (stessa pessima qualità delle storie).
Poi sempre per tornare ad Horror House, fumetto da cui sono sopravvissuto, avevo fatto anche questi bei ritrattini:



Che poi questo in particolare, non è proprio da buttare via. Certo, il confronto non regge un minuto anche perché il primo, di Non aprite quella porta, è, a mio per nulla modesto parere, il migliore dei vecchi horror. Ha aperto una strada e certe scene, del tutto GRATUITE, sono perfette, proprio per il loro essere del tutto GRATUITE. la violenza la giustifichi come? No dico, visto che in questo remake cercano di venderci la storia come vera, pensiamo a cosa ispirò il primo film (e anche Norman Bates di Psyco e Buffalo Bill de Il silenzio degli innocenti molti anni dopo): tale simpatico vicino di casa chiamato Ed Gain. Lui:
Che insomma, era un povero contadino che si spaccava la schiena tutto il giorno sulla terra, era pure giusto che oltre a coltivare i campi coltivasse anche i suoi hobbies, tipo scotennare persone e creare lampadari di design con le casse toraciche, insomma ci teneva anche all'arredamento, all'atmosfera. Comunque il fascino malato di questo serial killer qui sta tutto nel suo totale ebetismo. No ficaggine alla Hannibal, no malattia mentale ma fascino del male all Bundy, no storie truci ma da film alla Pogo, no lavaggi del cervello alla Manson, No, qui era un rednek vero, quello che quando magari ti si buca una ruota proprio davanti casa sua, ti fa usare il telefono e tempo un secondo vedi il dito mozzato che continua a digitare i numeri. il dito è il tuo.

Insomma la storia vera è questa.
Nel film si fa l'errore più speciale: fanno vedere la vera faccia di Leatherface.. ma che stamo a scherza'?! E poi sarà la fotografia di quegli anni, i vestiti VERI di quegli anni, no la costumista che cerca di far sembrare i ragazzi modelli di voguedei ragazzi anni 70, e poi il NONbisogno di spiegare sempre tutto, di far capire anche ai deficienti col popcorn nel gozzo i come e i perché, per poi invece esitare quando c'è un bel corpo da fare a pezzi con la mannaia.
Insomma, vi ricordate la scena della cena nell'originale? Ecco, quella fa PAURA. Te la sogni la notte, spalanchi gli occhi così:


Ma, tornando al film, c'è qualcosa di più vero che è vero veramente, non è un remake, non è un'invenzione, è una cosa che sta sù da sola senza bisogno di leggende. Una cosa incredibile, che non ci puoi credere che è vero:
Incredible. Che non so perché mi è venuta voglia di budino chissà perché.
Vabbè, a parte gli scherzi rivediamoci tutti insieme la cena con la famigliola, così la prossima volta che mi invitate sapete perché non vengo, fosse mai che siete così:
E il balletto finale. Ma come fai a non voler bene a Faccino di Cuoio. Lo amo.

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